mercoledì 3 dicembre 2008

Giovanotti di poche speranze


Nella vita come nel lavoro è importante che ad un certo ruolo siano abbinate le giuste caratteristiche. A Perugia questa piccola verità è diventata vangelo e così per fare gli attaccanti è indispensabile essere di Napoli, mentre giustamente per fare i centrali difensivi occorre avere i capelli lunghi. I dirigenti invece devono essere tutti giovani, meglio se con un curriculum che non dia eccessivamente negli occhi (gli avversari si spaventerebbero e ci metterebbero ancora più impegno). E così giunge a Perugia, dalla discesa del Piccione, questo bel giovanotto che come recita il sito dela società, ( somiglia sempre più al bugiardello delle medicine)"vanta esperienze come dirigente con Sangiovannese, Pescara e Gubbio" . In quella giungla piena di insidie che è il calcio mercato ci rassicurava l'aplomb da uomo d'affari libanese di Martino, o l baffo furbesco unito al donca di Scarpelloni, per non parlare di Pieroni, bravissimo, anche se mai e poi mai avremmo accettato da lui anche solo una caramella. Ma va bene così. Nell'epoca in cui un uomo politico di colore approda alla Casa Bianca, costruita due secoli fa col sudore degli schiavi neri, può passare anche che a fare il DG del Grifo sia un ex giocatore e capitano della ternana, purchè sia smentito l'insegnamento del "Gattopardo" in cui tutto cambiava affinchè niente cambiasse.

1 commento:

Anonimo ha detto...

temo possa aver ragione il Principe di Salina....:(