lunedì 22 dicembre 2008

Il Perugia che non ti aspetti


Mimetizzato da un primo tempo in scioltezza, ma con un attacco letale come una farfalla, ecco emergere nel secondo tempo tra le vette abruzzesi il Vero Grifo, quello che attendevamo tutti ma che in pochi si aspettavano. Lo stesso De Giorgio ha fatto finta di essere sempre quello, salvo poi gettare la maschera nella ripresa e confezionare una doppietta (bellissimo il primo gol per preparazione ed esecuzione) che ci regala 3 punti ed un natale un po' più dolce. Benassi invece sono ormai mesi che non fa giocare più il suo fratello gemello scarso, per la gioia nostra e per quella di Puggioni, diventato nel frattempo sordo da quanto gli fischiavano le orecchie. Nel Catino, o forse sarebbe meglio dire nella vasca da bagno, di Lanciano si è visto un buon Perugia, con discrete trame non più legate solo e soltanto alle spizzate di Ercolano. Il "frego" si è mosso bene, considerando anche che Sarri più che i goal gli chiedeva da questa partita la possibilità di creare spazi in cui si sarebbero inseriti i vari Mazzeo Cutolo e De Giorgio. Ferrari ha una "buona gamba" come dice il Mister ( ma quil 'altra che è..de legno?) e una tecnica da serie superiori; sarà utile alla causa. Noi confidiamo anche nel risveglio del leone di Pianura, che se ora ci pare leccarsi le ferite a bordo del prato, sappiamo essere capace di dare il suo grosso/grasso contributo.
Personalmente condivido le dichiarazioni di Covarelli, che sembra deciso a puntare su questo gruppo. Naturalmente qualche novità dal mercato riparatore ci sarà, ma senza fare l'ennesima rivoluzione, che ci costringerebbe a ricominciare tutto da capo. Certo..abbiamo rischiato, come sempre...ma siamo la seconda difesa di tutti i campionati professionistici, dietro solo all'Inter. E questo, alla fine del girone d'andata, comincia a non essere piu solo un puro caso.

lunedì 15 dicembre 2008

Mani bucate


Avere le mani bucate: E' un detto col quale si vuole indicare chi consuma con eccessiva facilità il proprio denaro. O punti che dir si voglia.

Si possono individuare cinque categorie di punti persi, nel calcio. In ordine di gravitá decrescente (dove per gravitá si intende il livello di mancata parsimonia a cui attribuire siffatta perdita):

1) Punti persi per mancata volontá di farne
2) Punti persi per la cattiva gestione delle risorse a disposizione
3) Punti persi per manifesta inferioritá tecnica e/o tattica e/o fisica
4) Punti persi per gravi, reiterati ed insovvertibili torti arbitrali subiti
5) Punti persi perché il calcio é strano.

I due punti persi col Crotone assomigliano fortemente a quelli di quinta categoria. Ci entrerebbe anche un po´della quarta a dire la veritá. Per non farcela entrare ho volutamente parlato di torti gravi, reiterati ed insovvertibili. Domenica in alcuni casi l´arbitraggio ha destato dei dubbi, sia su alcuni fuorigiochi assegnati o meno, sia su alcuni episodi da rigore, sia sul pasciuto ammontare di minuti di recupero. Niente, pero´di insovvertibile e di non riconducibile ad una giornata no dell´arbitro.

Personalmente, non cerco i due punti persi con il Crotone – nell´arco di un girone della stagione andrebbero messi in conto almeno un paio di volte.
Altrettanto personalmente, quello che cerco e non riesco a trovare, cosa che mi fa incazzare in maniera abominevole, é tutto lo stillicidio di punti persi per un mix controverso fra la terza categoria (prevalentemente interessata la prima parte del campionato) ma soprattutto per la prima e per la seconda. E cioé:

SORRENTO 3 punti persi con un sonoro Zero a Due al Curi da una squadra che senza quei punti sarebbe quart´ultima
JUVE STABIA 2 punti persi in un altro pareggione casalingo.
PAGANESE almeno 1 punto perso in trasferta, vista la prestazione squallida offerta.
PISTOIESE 2 punti persi in trasferta con la cenerentola, nonostante il supporto dei tifosi avesse ricreato l´habitat del Curi, tifosi ripagati da una prestazione scoraggiante per impegno.
REAL MARCIANISE 2 punti persi in casa.
FOLIGNO 2 punti persi in una trasferta accessibile anche ai monopattinomuniti, con la terz´ultima formazione in classifica allenata da Croce Rossa Indiani.
Stendiamo un velo pietoso sui 3 punti 3 persi in casa con il Gallipoli, maturati in virtu´della piu´brutta performance mai vista al Curi a memoria di trentenne e diciamo di averli comunque persi con la capolista.

TOTALE: 12 punti dilapidati, inghiottiti dalla voragine delle nostre stesse mani, con i quali saremmo lassu´col Gallipoli. Il buon Sarri, riuscito nel miracolo di farci accettare di BUONISSIMO grado una coesistenza con il Gallipoli, 23.000 abitanti sul bellissimo Ionio, che vivono di turismo e di pesca, dove il maggior imprenditore é anche sindaco e patron della squadra, robe strane in qualsiasi altro Paese (ma una virtu´in Italia n.d.r.), offertogli un dito della nostra pazienza, si é ciucciato tutto il braccio e siamo a 12 punti sotto.

Speriamo che la crisi che ci randellera´per i prossimi X mesi? Anni?, sia un toccasana per le nostre abitudini goderecce e poco oculate. I bagordi sono finiti ed é ora di metterci una pezza, sulle manine. E la pezza non puo´esser certo un Bignon gigante, tutto intriso di crema pasticcera, buono a fermare anche quel poco di digestione e di metabolismo che ci é rimasto. Poveraccio, non ha ancora fatto nulla e giá lo critichiamo? Con quella faccia un po´cosí, quell´espressione un po´cosí... 1 a 1000 che non dovremo genufletterci in atti di contrizione.

domenica 14 dicembre 2008

E adesso???

E adesso? adesso che finalmente si è visto un abbozzo di gioco, adesso che si vede un Mazzeo voglioso e in grande spolvero...perfino gli ormai mitologici cross dal fondo di cui si tanto si è vagheggiato non sono bastati. Se da un lato questo pareggio può sembrare migliore di quelli con la Pistoiese o con il Foligno, perchè "stavolta qualcosa si è visto" dall'altra è peggio, proprio perchè hanno giocato quasi come avremmo sempre voluto. Se neanche una decina di palle-gol bastano, se neppure a una delle squadre avversarie più aperte (a voler essere generosi) viste al Curi non si fa che il solito misero gollettino, allora la faccenda si complica maledettamente. Si è detto nel dopopartita che è mancata la cattiveria, la malizia nel nascondere la palla negli ultimi 5 minuti; è vero, ma questa non è stata in realtà la causa del risultato finale, ma l'effetto di uno spirito e di un atteggiamento che ancora manca. Ci sono state partite in cui ci si perdeva nel far girare la palla inutilmente intorno all'area avversaria senza tirare, mentre in questa che si poteva e doveva fare della sanissima melina (anche se adesso si chiama fitta rete di passaggi) ci si è avventurati in degli inutili tiri da fuori fino a 15 secondi dal goal loro. E' tempo che la società, o meglio Covarelli, prenda PERSONALMENTE in mano la situazione e si faccia sentire. Abbiamo già visto che il Silvestrinismo (inutile attesa e assenza di decisioni) non porta da nessuna parte.
Noi, dal canto nostro, abbiamo superato abbondantemente la fase dell'accettazione della categoria per scivolare ineluttabilmente in quello della rassegnazione alla Lega pro.

mercoledì 10 dicembre 2008

"Io so' io, e voi nun siete un cazzo"



La frase più celebre del Marchese del Grillo descrive benissimo il grado d'umiltà e di assunzione delle proprie responsabilità che sta raggiungendo il Mister in nero. Se qualcuno pensava che le vette toccate dall'ineffabile "Cuccu" fossero inarrivabili, ecco che Sarri ci sta mostrando territori inesplorati, anche per gente che, come noi, ne ha viste di cotte e di crude. Dopo aver sentenziato nei primi due giorni che il problema di Perugia era la non accettazione della categoria (si dirà...anche il Dr. House i primi due giorni "sfarfalla") siamo passati poi ad essere eccessivamente pressanti, illusi ed infine incompetenti. I giocatori dal canto loro devono invece giocare più liberi dagli schemi e dare sfogo alle loro capacità ( che però, sempre a detta del Mister, non sono da primato). In questa girandola di errori, falsi miti e gente incompetente lui annuncia candidamente che non cambierà modulo. Il motivo è presto detto; il problema è del mondo che, cinico e baro, non ruota per niente o abbastanza, come vuole lui. Non vorremmo risvegliarlo da questa pia illusione, ma il compito di un allenatore è anche quello di adattare le sue idee agli uomini a disposizione. A Perugia abbiamo visto accozzaglie di giocatori provenienti da serie C, o addirittura dall'interregionale diventare squadre vere capaci di far paura a tutti in serie A. Sarri però vuole che questo ce lo gettiamo alle spalle, ma adesso, forse, capiamo anche perchè.


lunedì 8 dicembre 2008

Il silenzio dei colpevoli!

Partiamo da un dato di fatto e cioe´che non siamo ne carne, ne pesce e neanche verdurina di stagione. Ma la colpa di chi diavolo e´? Chi ha costruito questo spettacolare miscuglio di personaggi che sembrano usciti da Alan Ford? Lui il nostro fantastico condottiero detto il "Bircione".
A dar man forte al Gruppo TNT e´arrivato nei giorni precedenti il nuovo Direttore Generale il Signor Marco Bignone, che come ormai largamente accennato dai vari giornali locali, vanta un Curriculum da far invidia a Silvano Ramaccioni in fondo anche lui da qualche parte ha iniziato. Mi sento di dire che questa e´stata la mossa piu´sbaglaita dell´intera stagione, ora avremmo avuto bisogno di un nome che ci dasse sicurezza e non di un anonimo ex Capitano della Ternana. Certo la colpa non e´mica tutta del Bircione, ci mancherebbe se la divide con l´attuale allenatore cioe´Mister 33, 33 giorni per cambiare le cose questo e´il tempo che gli diamo, perche´onestamente parlando ci siamo stufati della categoria e anche della scaramanzia. Il popolo rumoreggia e sta per perdere la pazienza, la societa´latita e si chiude dietro delle dichiarazioni di facciata che nascondo l´imbarazzo per i molti errori commessi, questo silenzio dei colpevoli non ci piace, preferiamo il rumore degli innocenti.

mercoledì 3 dicembre 2008

Giovanotti di poche speranze


Nella vita come nel lavoro è importante che ad un certo ruolo siano abbinate le giuste caratteristiche. A Perugia questa piccola verità è diventata vangelo e così per fare gli attaccanti è indispensabile essere di Napoli, mentre giustamente per fare i centrali difensivi occorre avere i capelli lunghi. I dirigenti invece devono essere tutti giovani, meglio se con un curriculum che non dia eccessivamente negli occhi (gli avversari si spaventerebbero e ci metterebbero ancora più impegno). E così giunge a Perugia, dalla discesa del Piccione, questo bel giovanotto che come recita il sito dela società, ( somiglia sempre più al bugiardello delle medicine)"vanta esperienze come dirigente con Sangiovannese, Pescara e Gubbio" . In quella giungla piena di insidie che è il calcio mercato ci rassicurava l'aplomb da uomo d'affari libanese di Martino, o l baffo furbesco unito al donca di Scarpelloni, per non parlare di Pieroni, bravissimo, anche se mai e poi mai avremmo accettato da lui anche solo una caramella. Ma va bene così. Nell'epoca in cui un uomo politico di colore approda alla Casa Bianca, costruita due secoli fa col sudore degli schiavi neri, può passare anche che a fare il DG del Grifo sia un ex giocatore e capitano della ternana, purchè sia smentito l'insegnamento del "Gattopardo" in cui tutto cambiava affinchè niente cambiasse.

L´insostenibile pesantezza della categoria



Scorro i contributi a questo blog e scopro quanto siano lo specchio fedele del campionato 2008/2009 del Perugia. Gioia, speranza, rassegnazione, speranza, gioia, speranza, rassegnazione. Allargo la prospettiva e capisco di aver acquistato un biglietto per le montagne russe nel 2005, di esser salito su per starci 5 minuti, di aver intuito che la giostra si é inceppata e non c´é niente e nessuno che sia riuscito a fermarla. Su e giu´per quattro anni. Campionato di calcio serie C1 girone B/PRO anno 2005/2009: centodiciotto partite giocate inclusi i playoff, 118, un numero utile da chiamare anche per i casi piu´impellenti di orchite, malattia dalla quale siamo ormai tutti piu´o meno affetti. Quindi tenetevelo caro. Due sesti posti, vale a dire la piu´alta posizione inutile a cui poter ambire. Un quinto posto, la peggior posizione utile, cui é seguita l´abbuffata pantagruelica di Ancona, dove ci siamo divorati letteralmente la qualificazione alla finale che, si narra, avremmo vinto. E pensare che ancora a Perugia c´é chi si chiede come sia possibile che certi giocatori si siano presentati all´avvio di stagione in sovrappeso. Dopo quella giornata di bagordi. La volpe di Esopo mancava l´uva per un nonnulla, punizione inflittale a priori per averla, a posteriori, disprezzata. A noi che non disdegneremmo affatto uno ziBiBBo, pur privati dei grappoli montefalchesi della A, viene inflitta la stessa punizione. Il motivo non si sa ma la conseguenza é nota: la dolorosa infiammazione di cui sopra.
Siamo alla vigilia di una partita in cui affronteremo fuori casa una squadra anonima che ha fatto ben pochi punti (ma pur sempre due in piu´della Pistoiese con cui fuori casa abbiamo pareggiato), che ha cambiato un tecnico in corsa facendo una scelta malaugurata e cascando dalla padella nella brace (ma purtroppo non gioca lui), che cinque anni fa poteva essere, in quanto squadra (credo) di calcio (credo) umbra, la nostra avversaria nelle consuete partitelle del giovedí dove si andava spesso e volentieri in doppia cifra (ma, appunto, cinque anni fa).
Impossibile azzardare quindi un pronostico sulla base dei valori delle squadre e del loro comportamento finora. Accidenti alla meglio. Possiamo solo affidarci a difficoltose elucubrazioni cabalistiche, e pensare con ottimismo che non c´é due senza tre (partite giocate con compagini di cittá meno lontane di 100 km; ma non chiamiamo, per favore, derby, una partita che si gioca una volta ogni morte di 2 papi), che ad un pareggio non é mai seguita una sconfitta, che nell´ottovolante di gioia speranza rassegnazione ci sono dentro tutti dalla prima all´ultima, che la vetta é incredibilmente meno distante di due domeniche fa, che se anche il baratro é meno distante non guarderemo giu´, che la classifica é piu´corta di ún barattolo, che tutto puo´succedere e che quest´anno puo´ancora essere l´anno buono.
E che se qualcosa va storto con conseguente acutizzarsi dei malesseri alle pudenda, c´é sempre il 118 da poter chiamare.

domenica 30 novembre 2008

Chi visse sperando .........!!!


Le abbiamo provate tutte, dall´accettazione della categoria fino all´arrivare a gioire per una vittoria al Derby anzi ai due Derby ma purtroppo non e´servito, non e´servita la nostra umilta´per dare una scossa, ormai non possiamo piu´ sperare che questa compagine voli, ma e´piu´facile aspettarsi ancora un altro anno fatto di Domeniche tristi e da dimenticare. Non sono serviti i consigli di Mister 33 che ci indicava nei suoi metodi la cura migliore per togliere la maledizione, immaginatevi tutti tifosi del Grifo che ogni Sabato sera prima della partita, si abbuffano di spaghetti Aglio Olio e Peperoncino, che durante la settimana si vestono di nero e si toccano in pubblico e non "consumano" con la moglie nei giorni pari. Immaginate per un momento che tutte le Domeniche prima della partita, esattamente 33 minuti prima del fischio d´inizio, tutti i tifosi del Grifo in ginocchio si ripetono " semo in serie c .... ho accettato la categoria e non chiedo molto ..... semo in serie c ... ho accettato la categoria e non chiedo molto", immaginate che lo facciano anche i parenti dei tifosi ovviamente impietositi, immaginate solo per un momento che anche Covarelli, Scarpelloni e Ferrigno si coricano tutte le sere con una collana di Aglio del Salento e delle Cipolle di Tropea. Ne possiamo dedurre che la scaramanzia e i suoi metodi non abbianmo alcun effetto, a parte quello di lasciare odore sgradevole e produrre problemi di carattere coniugale. Conclusione della favola da sperare ci rimane ben poco e dobbiamo fare i conti con la realta´che ci regala un altra Domenica agrodolce, chissa´se il vento prima o poi cambiera´direzione e torneremo a sorridere e giore delle vittorie del Grifo nel frattempo cambiamo strategia, altrimenti ci prende un intossicazione con tutto quest´Aglio, neanche fosse Dracula il nostro avversario.

lunedì 24 novembre 2008

Sogno di una notte di mezzo autunno...



Una settimana fa. 1200 kilometri destinazione lavoro lasciando una scia di imprecazioni per le autostrade slovaccoungaroitaloslovencroate pensando al torpedone dei valorosi (mai facinorosi) di Pistoia. Partita scialba giocata fuori come a casa nostra, gridava vendetta. Oggi. Ritorno a Perugia, Perugia bella, Perugia Etrusca, il mio primo minimetro´, l´immortale panorama dei giardini Carducci... ma perché siamo in legapro col Foligno che gli stiamo svariati metri sopra??? 3 anni che non vedo il Curi, 3 anni d´esilio, una volta che torno giu´, vuoi vedere che non capita qualcosa di eclatante? "Magari se sblocca Ercole". "Sie, ma che sogni?". Birrino di riscaldamento, calzino doppio di lana, maglione doppio, burrocacao, aria umida e gelata. Sono sotto la Nord. Vino rosso e porchetta, pian piano arrivano tutti gli amici. L´aria c´é , l´aria é buona, é una sera di quelle che non ti possono fare male, ti possono fare solo del bene, freddo a parte, te lo senti, lo sai ma non lo dici: "Oh, magari se sblocca Ercole". Gli amici son tutti lí, entriamo che é ora.
Ultimo scalino, rettangolo verde illuminato a giorno, la Nord che si riempe di gente, di bianco e di rosso, il riscaldamento pimpante dei nostri. Bello. Bellissimo. "Stasera succede qualcosa". L´aria é sempre buona. Nove meno un quarto pronti via, undici in campo e sembran cento, la Nord che soffia forte sulle vele del Grifo che male non va... Grifo devi vincere! La solita partitaccia rognosa di serieCi, ma in mezzo un´azione bellissima ed un palo che 9 volte su dieci entrava... toh, Ercolano. Ma guarda. Fine primo tempo, applausi, forza, che cosí puo´andare. Una stecca di benagol a tamponare la voce che va via. Si rientra, sempre stessa partita, ping pong a centrocampo e qualche bella ripartenza.
Una di queste matura un pallone ad un metro dalla riga di porta Aretina. Carichi le molle e trattieni l´urlo. Arrivaci Sergione, che lo farei anche io... allunga la gambozza... la palla rotola e quando passa la linea di porta sei giá rotolato dalla contentezza tre gradoni piu´in basso... in rete sotto la nord... la voce se ne va definitivamente via, regredisci assieme agli altri, che ti abbracciano e ci fai il girotondo... gioia allo stato puro. Nell´istante che ti regala la serata piu´bella degli ultimi sei mesi, ti pare dovuto spedire un bacio lungo mezza Europa a chi ti ha regalato la serata piu´bella della tua vita! Qualche patema come da copione della categoria e fischio finale, tutti a casa, tutti a casa, ma che siete venuti a fare?? Oh, ma, ricordiamoci dgli altri esuli, dei grifoni "ovunque", piglia il telefono... "Diavolaccio aléééé Diavolaccio alééé". Ultime due gocce, ciao Robé, ciao Branda, ciao a tutti, si va a letto che domani si riparte destinazione LONTANO e c´é la neve... mai viaggio sará piu´leggero, dopo una serata cosí... ma perché che é successo?? Mica che, per caso, si sará sbloccato Ercolano???

La difficile alchimia del tifo perfetto


Bei tempi quelli in cui tifare era semplice...si andava allo stadio, 4 cori..mpo' di striscioni, qualche bandiera a due aste per gli sfottò e via...se poi c'erano i fumogeni nessuno poteva dire niente, tifo perfetto. Ora invece niente di tutto questo; nell'epoca della crisi globale anche andare allo stadio e fare il proprio dovere di tifosi non è più così scontato. La squadra è forte, ma è debole di carattere e così occorre una serie di piccoli accorgimenti indispensabili per i sostenitori del Grifo per incoraggiare i giocatori senza pregiudicarne il delicato equilibrio psicologico. Ecco alcuni esempi:
1) Presentarsi in massa allo stadio, ma mimettizandosi: i giocatori non devono avvertire la nostra presenza, causerebbe eccessiva pressione.
2) Applaudire anche ai passaggi sbagliati e alle tazzine difensive: convincerebbe i Nostri che siamo di poche pretese, come ha anche detto il Mister, e quindi li renderebbe più tranquilli.
3) Evitare assolutamente cori provocatori come "andate a lavorare" . Gli ricorda troppo brutalmente che sono dei professionisti e questo potrebbe far venire meno quel "gusto del gioco" che è fondamentale nell'arco della gara.
4) Non fare assolutamente come a Pistoia in cui, essendo la tifoseria di casa del tutto assente, i nostri cori continui li hanno fatti sentire quasi al Curi, con tutte le complicanze psicologiche e quindi tattiche che ne sono derivate. In casi come quelli si resta fuori dallo stadio e si aspetta in silenzio.
Certo, non è facile ma con un po' di impegno riusciremo anche noi ad essere dei tifosi perfetti.
Sommessamente Forza Grifo.

martedì 18 novembre 2008

A.A.A. cercasi giornalismo sportivo

Il calcio è un bello sport, peccato che sia mediato da persone che non sanno assolutamente che si tratta(appunto) di uno sport. Parlo ovviamente dei giornalisti sportivi, che da anni ormai sono diventati la parte peggiore del calcio secoondi solo agli ultras minus habens che spaccano, tirano motorette in campo e intonano slogan razzisti.
Questi ultimi dissuadono molti dall'andare allo stadio a vedere la partita in santa pace, mentre i giornalisti dissuadono dal guardalo in tv oltre un certo limite di tempo (e soprattutto di sopportazione).
L'ho detto già una volta, quando le risposte dei calciatori (o di alcuni allenatori) risultano più intelligenti delle domande dei cronisti, siamo davvero alla frutta. E a quanto pare, ci siamo da parecchio.
Anche uno come Zlatan Ibrahimovic, che ambisce al Pallone d'oro e non al Nobel per la fisica, l'ha capito: "I programmi sportivi italiani sono noiosi, si soffermano per 50 minuti sulla stessa azione. Dopo un quarto d'ora cambio canale".
José Mourinho, che non sarà simpatico ma nemmeno così scemo, ha più volte espresso insofferenza per i nostri simpatici pupazzetti in carne umana come Variale & C., paragonando l'atmosfera inglese con quella italiota. Paragone ovviamente non favorevole ai pennivendoli nostrani.
Lo stesso Zenga, che sarà un po' nervosetto ma se si parlasse di calcio lo farebbe volentieri, ha già più volte espresso la sua simpatia per individui del genere.
Ma sono i casi più recenti.
Questi sedicenti giornalisti, con moviole estenuanti, domande insulse e competenza pari a quella del "tennico" di benniana memoria, stanno rovinando l'ambiente del calcio, il quale detto tra noi non aveva certo bisogno di essere ulteriormente inquinato da personaggi del genere.
Forse, come dice l'uomo della strada (che però ha spesso più cervello di molti che appaiono nelle trasmissioni "sportive"), circolano troppi soldi. Troppi ovunque. Nelle tasche dei giocatori e in quelle di questi signori. Ma almeno i giocatori, se giocano male, vanno in panchina, in tribuna, o sono venduti al Lupafrascati. O se ne stanno a casa, come succede a molti.
Costoro invece no. Continuano a pontificare e a ciarlare di tutto tranne di quello per cui sarebbero pagati.
Ma forse è anche colpa nostra. Di noi che amiamo il calcio e che per vederlo facciamo di tutto, anche affidarci a questi pennivendoli, questi giornalai, questi omuncoli, questi quaquaraqua.
Come il tossico che, pur di avere la dose, è costretto a affidarsi agli spacciatori.

venerdì 14 novembre 2008

Rissa al Santo Sepolcro: interviene il CASMS


La fama dell'Osservatorio del Ministero ha ormai fatto il giro del mondo. Non c'è angolo del pianeta che non conosca le imprese di questo pezzo di Italia che funziona e che, avendo risolto il problema della violenza negli stadi, è pronto per essere esportato al pari del Chianti o del Parmigiano Reggiano. Ed è così che difronte all'incredibile episodio della rissa fra i religiosi greco-ortodossi e quelli cristiano-armeni nella Basilica del Santo Sepolcro, è dovuta ricorrere ai servizi del CASMS anche la timida ed impreparata polizia israeliana.
Gli esperti del Ministero non hanno perso tempo ed hanno subito individuato le contromisure per evitare che simili episodi si ripetano. I candelabri non potranno entrare nello stadio (cioè nella Basilica) se non nelle dimensioni di un portachiave, mentre i ceri con cui è stato praticamente massacrato un sacerdote di Salonicco, dovranno essere di plastica tipo le finte clave di carnevale.
Giro di vite anche sui cori religiosi, che non dovranno in alcun modo offendere le altre scuole cristiane, pena la retrocessione alle ultime panche della Basilica; sarà infine punito il possesso dell'incenso che non potrà quindi essere portato all'interno della chiesa, ne lanciato ..anzi.. acceso durante la funzione. Verranno valutati i risultati di queste nuove norme nelle prossime messe, ma se si dovessero verificare altri episodi di violenza, non si escludono misure quali le panche numerate ed il fossato fra l'altare e i fedeli.

mercoledì 12 novembre 2008

Ma e` veramente tutto cosi` complicato?

Il calcio e` il gioco piu` popolare del mondo! Perche`?
Perche` e` un gioco semplice, che non richiede niente di speciale eccetto che una cosa rotonda... chiamata palla. TUTTI possono giocare a pallone... uomini e donne, bambini ed adulti, c'e` chi e` piu` o meno bravo, chi vince o chi perde, chi diventa famoso o chi resta semplicemente a giocare con gli amici... ma c'e`sempre un comune denominatore che fa` da collante al gioco del pallone: il divertimento.
Nella mia lunga esperienza calcistica e di vita, c'e` una frase di uno scrittore Sud-Americano che ho sempre considerato il "segreto" del gioco del calcio: Eduardo Galeano nel suo libro "Splendori e miserie del gioco del calcio" racconta che la teologa tedesca Dorothee Solle, a un giornalista che le chiedeva: "Come spiegherebbe a un bambino che cosa è la felicità?" rispose "Non glielo spiegherei, gli darei un pallone per farlo giocare".
Teoricamente il calcio si e` evoluto negli anni, ma in realta` la palla e` sempre rotonda e tattiche o moduli vari non sempre sono necessari a vincere (ah, la vittoria... l'unica cosa che fa' dimenticare tutto... troppe cose).
Il GRIFO quest'anno si ritrova per il quarto anno consecutivo in un campionato minore, costretto ancora una volta ad arrancare per uscire dall'anonimato, e nel bel mezzo di questa difficile (ma non impossibile) impresa noi tifosi ci arrabattiamo nel cercare schemi alternativi a quelli utilizzati dall' attuale allenatore... una normale reazione dovuta soprattutto al gioco latitante e ai risultati poco idilliaci che siamo costretti a subire. Non credo che esista un tifoso del GRIFO che non ha la propria opinione su chi deve giocare e su come il PERUGIA deve giocare: abbiamo tutti un po' ragione... ma a fare la formazione e` Sarri, ad andare in campo sono i giocatori... noi non possiamo fare altro che accettare categoria e risultati e sperare che qualcosa cambi! E la Societa`? Latitante... come il gioco. Forse sarebbe meglio che ci mettessimo l'anima in pace, o meglio, lasciamo il palcoscenico ai vari protagonisti... i nostri cross, le nostre diagonali, le nostre sovapposizioni, i nostri schemi e i nostri moduli potrebbero essere troppo complicati... non e` il nostro mestiere... ma un forte dubbio mi assale: e se fosse tutto molto piu` semplice?

lunedì 10 novembre 2008

Diamo i numeri!

E´giunta l´ora di dare i numeri che riguardano questo avvio di campionato, lo facciamo anche per dare una mano a Mister Black Sarri, visto che lui coi numeri ci vive. 11 le giornate giocate fino ad ora, 14 i punti raccolti dalla banda Bassotti di quest´anno, 33 sono i famosi modi per tirare i calci da fermo che Sarri ci dovrebbe far vedere, 5 i Gol segnati da Maramazzeo fino ad ora 3 di cui in una sola partita, 0 quelli pesanti (come lui) di Ercolano, 1.785.565,25 i birci del Presidente Leo Kovarels, 365.210 quelli di Scarpelloni detto anche "Fedele" Mark Skarpell. Media spettatori 4.145 (3° dopo Foggia e Benevento nel girone b) 38.189 media incassi per partita, 4 le partite vinte 2 quelle pareggiate 5 quelle perse, 10 i gol fatti 10 i gol subiti. 3 gli allenatori cambiati fino ad ora 3 i moduli provati dai vari allenatori, 23 gli sms mandati da Indiani solo 4 quelli mandati a Pagliari, 1.256 le teste di Aglio usate fino ad oggi. 9 - 6 - 1 9 0 5 - la nascita del Perugia, qualcuno sostiene 3 anni prima 1 9 0 2, il 1 8 9 0 e´la data delle origine del Grifo l´US Fortebraccio. 31 i presidenti che hanno gestito le fortune o sfortune del nostro amato Grifone, di cui 3 di essi per 2 volte in tempi diversi. Ci viene da constatare da tutti i numeri analizzati fino ad ora, il numero 1 lo troviamo la bellezza di 14 volte ma direi anche in modo scontato, tolto quindi l´1 il numero piu´presente fino ad ora e´il numero 3 ben 12 volte. Il numero 3 e´un numero fortunato potete leggere qui oppure qui. Se la numerologia e i suoi significati sono dalla nostra parte, il gioco invece quello ormai latita da tempo, magari a Santo Domingo al posto di Gringo Luciano che puo´tornare tranquillamente in Italia, nonostante i suoi numeri siano quelli del fallimento. In attesa di gioco e punti vi aspettiamo prossimamente con una nuova puntata sui numeri e il loro significato, per il bene del Grifo questo ed altro.

venerdì 7 novembre 2008

L'ambiente ideale dell' Homo indianis: Foligno




Scopo principale di questo breve servizio che Discovery channel ha voluto offrire al nostro blog è quello di dimostare scientificamente che l'ambiente ideale per Indiani è Foligno.
L'habitat (dal latino abita) è il luogo cui le caratteristiche fisiche o abiotiche, unite a quelle biotiche, possono permettere ad una data specie di vivere, svilupparsi e fuggire dai predatori, che nel caso dell' Homo indianis sono i direttori generali. L'Homo Indianis ha una capacità comunicativa scarsamente sviluppata, fatta prevalentemente da SMS, e da qualche parola composta di sole vocali e quindi del tutto incomprensibili. Solo nella valle del topino, in cui regna la lettera U, riesce ad interagire con le popolazioni locali e quindi ad insediarsi. L'Homo Indianis inoltre rifugge territori in collina o in riva al mare, che rendono particolarmente ardua la fuga. Egli predilige così località con snodi ferroviari, meglio se sovrastate da fitte boscaglie appenniniche cui riparare dai suoi predatori.
Il tifoso folignate poi si presenta come una vittima predestinata dell'Indianis come quando non si è presentato ad appuntamenti già fissati, mentre è piombato quando nessuno se lo aspettava. Inoltre la mente inebriata dai play-off dell'anno scorso dopo secoli col Cannara ed il Valfabbrica rendono il folignate particolarmente fragile ed esposto, ai movimenti imprevedibili quanto cervellotici di questa particolare razza umanoide. L'unica speranza per la popolazione locale è che questa figura dalle sembianze umane, pur trovando nella valle Umbra terreno fertile, come sempre ed inspiegabilmente lasci questi territori, cosi come altrettanto inspiegabilmente vi è giunto.

mercoledì 5 novembre 2008

Sono sempre i migliori a lasciarci...

E´proprio vero che le disgrazie vengono come le ciliegie, due a due se non piu´. A Perugia, si sa, non si riesce mai a rialzare la testa, da qualche anno in qua. Passi settimane a mangiarti il fegato... poi all´improvviso qualcosa va per il verso giusto e smetti di brontolare per un attimo... al secondo evento positivo consecutivo ti scappa un mezzo sorrisetto... al terzo tutte le frustrazioni si sfogano, godi, ci credi, paghi da bere agli amici, ti senti sgravato, voli alto e sei ottimista. Ecco, questo é il momento buono per prendere l´ombrello. Sí perché a Perugia non arrivano tuoni e vento ad annunciare i temporali, ma é proprio quando te ne stai lí in bermuda a godere il sole che ti senti rovesciare addosso uno sciacquone di umiltá, senza neanche esserti accorto che le cateratte della sfiga si erano di nuovo aperte.

Domenica il primo sciacquone, una brutta sconfitta a Pagani. E va beh, ci puo´stare, non si é mai visto il Nasdaq volare su per un anno intero senza essere stato fermato da una giornata in perdita.


Ieri il secondo sciacquone, forse peggio del primo. Giorgini si é dimesso. Ha lasciato la ternana, cosí, con due righe al beneamato (nostro) Longarini. Forse atterrito dai latrati di chi, nella conca, non lo voleva piu´. Forse ammorbato dall´aria umidiccia e pesante della conca stessa. Francesco non doveva mollare, si sa che a terni il lunedí ti insultano, il martedí si fa la pace ed il mercoledí ti invitano a mangiare il panpepato, che fará anche schifo, ma se te ne offrono vuol dire che gli piaci. Non doveva, giá, ma il mister che ci aveva esaltato con cinque sconfitte consecutive, incluso un derby casalingo, in una stagione partita a suon di grandi proclami via via ridimensionati, ci lascia con l´amaro in bocca e senza neanche la soddisfazione del maggior costo per la societá dovuto alla retribuzione di un allenatore costretto a casa in pantofole. Giá, costretto, perché il dubbio che qualche viscido essere custodisse gelosamente le sue dimissioni nel cassetto fin dall´inizio, firmate in calce e con la riga della data in bianco, non ci abbandonerá.


Camminando nudi sulle pozzanghere dell´ennesimo acquazzone, la nostra coscienza ci recita ancora la predica che a Perugia dovremmo, da un lustro, sforzarci di ascoltare. Mai mettersi in bermuda a prendere il sole. E´un errore in cui tendiamo a cadere sempre, inesorabilmente, senza poterne fare a meno. D´altra parte e allo stesso modo, quando piove, dobbiamo imparare a resistere alla tentazione di abbandonarci allo sconforto, a gesti inconsulti, alle pratiche ascetiche, all´autocommiserazione. Aspettiamo fiduciosi un raggio di sole che immancabilmente arriverá, perché non puo´piovere per sempre, a Perugia no. Aspettiamolo e lui piano piano si insinuerá fra le nuvole. Poi, potente, verrá a rischiarare il nostro viso ed a scaldarci il cuore... E quando arriverá questo momento, allora sí, gustiamocelo in silenzio, coccoliamocelo senza darlo troppo a vedere, godiamone di nascosto. E col cuore, dentro di noi, salutiamolo cosí... Benvenuto Baldassarri!



martedì 4 novembre 2008

Il Ritorno del Gringo Luciano (1° puntata)

Siamo nel west e la tranquilla, o quasi, comunità di Grifo City è scossa dalla notizia proveniente dalla lontana prigione di Punta Cana dell’imminente liberazione del Gringo Luciano. Il temibile bandito che dopo essersi fatto amare da tutta la città guadagnandone la fiducia, svaligiò la Grifo Bank, scappando in Messico.
Lo sceriffo di Grifo City Leo Kovarels scruta l’orizzonte preoccupato da Pretty Mountain, temendo che in ogni istante si materializzi il temibile gringo, col suo immancabile sciame di zoccole , figli meticci e soprattutto mandrie di cavalli. Anche Mark Skarpell nel saloon di sua proprietà, e il baro del poker Mister Black, pur fingendosi calmi, in realtà vivono nel terrore. Tutti sanno la fine che attende chi ha la sfortuna di incontrarlo nella sua strada; chi non ricorda John Gallion che dopo essere stato il suo “cocco” fu bruscamente allontanato da Grifo city, affogando nell’alcool il dolore dell’abbandono, oppure Herman Pierons che dopo aver lasciato il suo clan, conobbe solo galera e disonore.
E’ nel panico anche il Presidente del Congresso John Frank Pheney, che ha sposato una delle sue donne, Elizabeth, e che sa che con lui in circolazione il suo matrimonio è a rischio. Lei infatti non ha mai dimenticato le notti nel fortino di Alphin Tower, a contare i frutti delle rapine e ad intrattenere il gingillo del pericolosissimo Gringo.
Ma i più preoccupati sono gli abitanti di Grifo City, che temono le scorribande del pericoloso killer sulla loro amata città. Lui dice che tornerà in pace, ma nessuno ci crede.
Nel frattempo da Pretty Mountain tutto tace.....(to be continued)

Chi ci capisce e´bravo!

Sara´anche vero che siamo gente che chiede poco come ci ha detto il buon Sarri dopo i festeggiamenti per il derby vinto, sara´anche vero che dobbiamo stare uniti e remare tutti dalla stessa parte, ma e´altrettanto vero che abbiamo il diritto di sapere le cose come stanno. Dopo l´intervista di ieri sera al famigerato " Fedele" Scarpelloni, ci siamo tutti un po´incuriositi sulle varie questioni venute fuori, a partire dalla scelte sui giocatori per in fine arrivare a quelle sugli allenatori. La cosa che stupisce di piu´e ancora oggi non si capisce quale dei nostri condottieri abbia l´ultima parola, ogni volta che si arriva al punto e se ne domanda il " .. perche? .. " non viene fuori altro che lo scaricabarile a cui ormai siamo abituati. Stai a vedere che sotto sotto esiste un altro "Generale condottiero" di cui non abbiamo informazioni, perche´altrimenti non si spiega come sia possibile che le decisioni non le prenda mai nessuno, o meglio che non sia chiaro chi le prenda, credo che andra´a finire che le prenderemo noi, visto che tanto ci accontentiamo di poco, troppi sbagli non li faremo di sicuro.
In bocca al lupo per il futuro nella speranza che sia sereno e quanto meno piu´chiaro. All´attacco!!

lunedì 3 novembre 2008

Poco troppo poco!!!

Ormai che ci eravamo abituati alla categoria e anche al nuovo trend positivo delle ultime quattro giornate, arriva come un fulmine a ciel sereno la sconfitta di Pagani, giunta aime´attraverso il non gioco e per colpa di gravi disattenzioni da parte del reparto arretrato. Un film gia´visto arriva il momento dove bisognerebbe tirare fuori i famosi attributi e invece non tiriamo fuori nulla, neanche un pareggino piccolo piccolo al cospetto, non me ne vogliano, di una squadra mediocre che pero´a differenza nostra non si e´accontentata e ha giocato per portare il migliore risultato possibile. A Sarri non possiamo certo rimproverare quasi nulla, in fondo non e´colpa sua se Capodaglio giocava nella squadra avversaria e cosa dire, lo abbiamo seguito in tutto noi tifosi, abbiamo accettato la categoria e come dice lui ... siamo gente a cui basta poco .... poco si ma questo e´troppo !!!

giovedì 30 ottobre 2008

A Renato e Andrea




Per noi tifosi perugini, è inutile nasconderselo, il 30 ottobre non è mai un giorno come un altro. Ogni volta ricordiamo cosa facevamo, con chi eravamo e cosa abbiamo provato quel giorno. Un percorso a ritroso che si rinnova sempre, perchè in fondo noi non siamo mai gli stessi. Quello che non cambia mai è però quel senso di innaturale che accompagna la morte di un giovane ragazzo, forte e generoso, che univa e appassionava chiunque lo conoscesse.

Da quest'anno purtroppo, ad ogni fine di ottobre, il ricordo di Renato si unirà a quello di Andrea, lo skrondo per gli amici, che come lui era forte e generoso. Forse, se avesse potuto scegliere un personaggio del suo Grifo a cui essere legato, avrebbe scelto proprio Curi, quel gioiello di giocatore e di uomo che Perugia si stava cullando tra le sue braccia, che poi lo strinsero forte quando non c'era più niente da fare.
Spesso si ha l'idea che il ricordo sia inutile, mentre invece è un azione e anche importante. Significa riconoscere quella parte, piccola o grande non importa, di noi che c'è ed esiste perchè abbiamo incontrato quella persona e ci abbiamo vissuto dei momenti di gioia. Ed esserne grati.
Ora con Andrea, come abbiamo fatto con Renato, dobbiamo dimostrare questa gratitudine e farlo ritornare a casa; come con Renato, lo abbiamo abbracciato in curva e ora dobbiamo stringerlo fra mille cuori biancorossi.

mercoledì 29 ottobre 2008

Analisi all´Americana!!


Oggi ospitiamo Marcello un amico Biancorosso che vive ormai da Anni oltreoceano, ma che come tutti noi tifosi del Grifo, ha la sua citta´nel cuore. Marcello alias PERUGIAPERSEMPRE ci manda un analisi sul Perugia di quest´anno, mille grazie per la tua partecipazione e benvenuto tra noi.


Another Brick in the Wall


"...We don't need no education, we don’t need no thought control..." recitava una strofa di una famosa canzone dei Pink Floyd.

Appena tre mesi fa l'euforia da parte di tutti era alle stelle: nouova Societa`, nuovo allenatore e nuovi giocatori... e noi, soliti "vecchi" tifosi amanti del GRIFO che dimenticando in fretta l' ennesima stagione da crepacuore, sognavamo una grande rinascita, un campionato da leaders e il raggiungimento della tanta agoniata serie B. I giocatori si sono immediatamente identificati con la nostre affrettate aspettative e sembravano spocchiosamente recitare "...Noi non abbiamo bisogno di insegnamenti, noi non abbiamo bisogno di controllo del pensiero..." dove il malcapitato insegnante di turno era il Signor Indiani. Dopodiche` si cambia allenatore, si commettono errori grossolani da parte della Societa`, si prendono schiaffoni colossali da squadre mediocri e la cruda realta` e` piombata inaspettatamente a Perugia! Si corre di nuovo ai ripari: cambiamo allenatore.
Al suo arrivo Sarri si e` presentato immediatamente con idee chiare e precise: "...Avete bisogno di insegnamenti, avete bisogno di essere controllati psicologicamente..."
A quel momento il tifoso Perugino ha accettato con tipico scetticismo l' ennesimo Don Chisciotte di turno, mugugnando con giustificato sarcasmo ma evitando potenziali contestazioni.
A un mese di "insegnamenti" e "controlli di pensieri" ci ritroviamo di nuovo in uno stato di moderata euforia, dopo aver inanellato una serie di risultati positivi con in mezzo la straordinaria batosta agli e-terni inferiori.
Qualcosa e` veramente cambiato: stiamo realmente assistendo ai miglioramenti proclamati da Sarri, siamo usciti dalla zona pericolante della classifica e si e` persino visto Mazzeo segnare tre goals!!! Il capillare lavoro dell' allenatore insieme al supporto oggettivo della Societa`, stanno lentamente portando risultati e stanno creando un gruppo che potrebbe darci quelle soddisfazioni che da circa quattro anni aspettiamo tutti ansiosamente.
La rosa e` competitiva e Sarri sta dimostrando che in fin dei conti e` possibile riaggiustare gli errori commessi in precedenza, adottando un recupero della condizione atletica e agendo psicologicamente sui singoli giocatori. Noi come tifosi non possiamo altro che fare cio` che abbiamo sempre fatto: incitare la squadra e tentare di evitare facili emozioni dettate dai risultati di singole partite. Non e` facile, ma e` importante provarci... quello di Domenica con il Taranto non e` stato altro che... another brick in the wall.

lunedì 27 ottobre 2008

Le misure del Casms


Dopo aver acconsentito al raggruppamento delle umbre nello stesso girone, impedendo poi ai tifosi di assistere ai relativi incontri, il CASMS ha deciso di prendere altre coraggiose misure, tutte volte al pacifico svolgimento degli eventi sportivi. Ne abbiamo avute alcune in anteprima dall'ufficio stampa del Ministero e le sottoponiamo ai lettori del blog:
- Razzi e petardi potranno continuare ad entrare tranquillamente, purchè agli stessi sia stato imposto preventivamente un nome di battesimo, così da poterli identificare una volta esplosi.
-Sarà obbligatorio passare per i tornelli anche all'uscita (da qui il nome ritornelli) per sconfiggere il deprecabile fenomeno dello scambio di biglietti nominativi all'interno dello stadio.
- si potra continuare a vendere e bere birra all'interno dello stadio senza nessun tipo di limitazione, ma per prevenire violenze da uso smodato di alcool, gli esperti del Ministero stanno studiando l'adozione di un nuovo provvedimento limitativo, denominato Pacchetto unico di nocchiole. La ragione di questa misura sta nel fatto che proprio questa particolare frutta secca sarebbe all'origine del dilagante alcolismo egli stadi.
Nel comunicato il Ministero sottolinea come queste misure, seppure possano apparire eccessivamente drastiche, non riguardano la maggioranza dei tifosi che rimane assolutamente civile e conforme ai valori dello sport.

Bene, Bravi ..... Tris. Passo dopo Passo.


Era nell´aria che qualcosa stava cambiando, oltre al forte odore degli intrugli magici usati dal mister che ormai hanno intriso anche gli spogliatoi. Si era nell´aria che piano piano, passo dopo passo si potesse tornare finalmente ad assaporare un clima di entusiasmo e di positivita´che mancava ormai da troppo tempo. Mazzeo e´stata la chiave di svolta della partita, primo gol regalato su un piatto d´argento, secondo gol spettacolare e terzo gol da manuale in contropiede, peccato il gesto di azzittire il pubblico avrebbe potuto sicuramente evitarlo o magari pensare ad un altra opzione (per il dito).
Finalmente si torna a vedere un po di luce la parola d´ordine rimane sempre la stessa, piedi a terra e mai mollare la concentrazione, per oggi ci godiamo questa vittoria bene, bravi tris.

sabato 25 ottobre 2008

Il Sabato del Greppo: I figli di Sarri !!


Passata la sbornia per la vittoria di Terni, ci ritroviamo ad affrontare il Taranto squadra ostica che verra´a Perugia a cercare punti. Dobbiamo dire che ci ritroviamo una squadra piu´compatta di due settimane fa´ci fa piacere che l´effetto Aglio-Sarri stia funzionando, cosi´come ci fa piacere vedere giocatori decisamente piu´incazzati. Nonostante si avverta un cambiamento sopratutto di impatto psicologico, restare con i piedi per terra e´il primo pensiero che ci deve passare per la testa, sopratutto a noi tifosi del Grifo che ne abbiamo viste di cotte e di crude negli ultimi anni, anche perche´ e´evidente che questa squadra ha delle mancanze e quindi ci sara´da lavorare fino alla fine del campionato. Si respira un aria comunque diversa e quindi abbiamo tutti il dovere morale di spingere la barca verso la stessa direzione, dal Greppo non escono piu´critiche ma incoraggiamenti coloriti di andare avanti su questa strada, avanti tutta allora.
La foto che accompagna questo piccolo pensiero del Sabato, e´esattamente l´immagine che ogni tifoso spera di vedere la domenica, squadra compatta, giocatori caricati, la maglia attaccata alla pelle, purtroppo sul colore non possiamo farci nulla, loro sono i figli di Sarri !!

mercoledì 22 ottobre 2008

Vittoria da C

Riprendiamo il discorso dopo i festeggiamenti per il derby, moderati per vari motivi: primo fra tutti perchè se non si esterna troppo dura anche di più e poi perchè in effetti c'è molto da lavorare. Molti si aspettavano un'altra sconfitta all'insegna del non gioco, in pochi sognavano un partitone in cui si sarebbero umiliati i ternani, ma quasi nessuno credeva in una di quelle cattive, rognose e inguardabili vittorie di C.
Si tratta di un particolare tipo di vittoria in cui raramente si sovrasta l'avversario, che anzi spesso da la sensazione (ma solo la sensazione) di poterti acciuffare, senza mai riuscirci, ma solo perchè stai sputando sangue per vincere. E' allora che guardi i Grifoni e li senti tuoi, li vuoi toccare, abbracciare dimenticando che ti hanno assassinato tante domenica a questa parte.

Sarri, che non vive di solo aglio, ha sempre parlato di cattiveria agonistica senza la quale nessuna presunta superiorità tecnica può tramutarsi in vittoria e la squadra lo ha seguito. Il gruppo sta prendendo forma e in quest'ottica va visto quell'abbraccio al termine della partita con la Juve Stabia; molti si sono urtati e sentiti presi in giro, ma visto con l'ottica del poi, sempre infallibile, stavano cominciando a costruire la vittoria al derby proprio da lì.

Anche se convalescenti e non travolgenti, seppur non abbiamo guadagnato il fondo quanto avremmo voluto o potuto, o nonostante De Giorgio non abbia fatto quanto si aspetta da lui, a noi questa vittoria piace e parecchio. Ottenuta in dieci, in uno stadio solo rossoverde è seconda solo al 4-0 a Perugia, frustrando le velleità di rivalsa dell' homo concarolus, già di suo scarsamente socievole e incline al rispetto delle gerarchie.

Ora continuità e lavoro: quando l'impegno e la voglia di lottare si uniranno ad una crescente armonia del collettivo, magari chissà, si soffrirà anche un po' meno.

martedì 21 ottobre 2008

Problema disabili.

Sono sicuro che scrivere quest’articolo mi portera’ nuovi nemici,ma sono altrettanto sicuro che la mia autostima aumentera’ a dismisura.Di cosa parliamo?...Parliamo di settore disabili e della loro difficolta a poter guardare la partita dal settore a loro gentilmente concesso per colpa del plexigass che divide la tribuna dal campo. Ma siccome non vogliamo che il tutto diventi una barzelletta e tantomeno una farsa ci atterremo ai soli fatti. Tutto nasce da un gruppo di tifosi che si ritrovano on line a parlare di Grifo e tra loro ce n’e’ uno in particolare che confida ad un’amico di non riuscire piu’ a vedere bene la partita da quel settore a causa del deterioramento del plexigass.Deterioramento causato solo ed esclusivamente dal passare del tempo ed anche dall’incuria subita in questi anni.Qualcuno decide di far valere il proprio senso civico ed inizia a postare,anche trenta volte al giorno la stessa frase”VIA IL
PLEXIGASS,DAL SETTORE DISABILI!!!...Devo essere sincero.Lì per lì,non ho dato molto peso alla cosa,forse perche’ anch’io come tanti, credevo di avere cose piu importanti a cui pensare. Ma poi si sa’, la curiosità non è solo femmina e cosi ho cercato, tramite queste magnifiche persone, di saperne di più!E mi sono reso conto del problema reale quando sono passato da li’ scendendo dalla tribuna.In piu’ devo ringraziare comunque Silvano Baccarelli che non è rimasto,a differenza di altri,insensibile al problema e che ha fatto un bellissimo servizio sulla cosa.Da qui’ l’idea di saperne di piu’ e di informarmi ,come farebbe il buon cronista, direttamente alla fonte. Ho cercato un contatto con lasocieta’,nella persona dell’addetto stampa Andrea Sonaglia,persona squisita, e ho constatato ,ma non ne ho mai avuto il dubbio, che mi e’ stata data piena soddisfazione,almeno per quel che riguarda le informazioni che cercavo.I fatti concreti sono questi…La societa’,venuta al corrente dei fatti riportati, si e’ subito attivata nei confronti della ditta che ha in gestione la manutenzione ordinaria degli impianti sportivi del Renato Curi,la Infatecno,sollecitando la pulizia degli stessi divisori, in modo che dal settore disabili sia possibile godere di uno spettacolo, che a nostro modo di vedere,dovrebbe essere un loro diritto.E questo per tutta una serie di motivi che non sto’ qui’ ad elencare.Certo la sostituzione di tali divisori sarebbe quantomeno opportuna, ma per un problema di differenza, tra manutenzione ordinaria e manutenzione straordinaria,la cosa ,burocraticamente parlando ,rischia di slittare fino all’estate prossima,e questo devo darne atto alla societa’ calcio Perugia,non dipende da loro,ma dal propietario dell’impianto che altri non e’ che il Comune di
Perugia.Se ne dovrebbe riparlare alla stipula di una nuova convenzione.Fin qui’ ,se vogliamo continuare a parlare di burocrazia, tutto sarebbe risolto,o quasi.Ma credo anche che a volte il buon senso,debba prevalere sulla burocrazia e che chi di dovere debba fare quel qualcosa in piu’ per far si che questa Citta’ ,dai piu’, detta la Citta’ cosmopolita per antonomasia,non diventi come le grandi metropoli Italiane,dove vige il motto…”mors tua ,vita mea”. Noi restiamo ancora alla finestra aspettando che la bella notizia ci possa giungere da chi sa’ che qualcosa puo’ fare.Se cosi’ non fosse non ci arrenderemo facilmente, e potremmo addirittura arrivare a fare ,fuori dello stadio ,con tanto di telecamere al seguito,una mega coletta.Chissa’che con il contributo dei tifosi semplici, anche chi nella vita e’ stato piu’ sfortunato, non possa vivere degnamente una giornata di sport.

E’ solo una questione di buon senso…e di civilta’!!!

Critica la Critica

sabato 18 ottobre 2008

Sabato del Greppo: il pensiero dei tifosi !!!

Aria a dir poco tesa dalle parti del Curi dove alcuni rappresentanti del tifo Perugino, hanno avuto un faccia a faccia con i giocatori e allenatore, ma solo per ribadire che anche loro ormai hanno accettato la "categoria" e quindi non ci sono scuse a Terni si deve vincere. A perdere sicuramente e´il Casm e tutti gli organi competenti, competenti poi di cosa visto che sapevano benissimo che ci sarebbe stata questa partita, lo sapevano visto che i gironi li hanno scelti loro e non certo noi, sapevano gia´da prima che non ci avrebbero mandato. Le istituzioni locali intanto si fanno sentire a suon di comunicati, che ovviamente non servono a nulla ne ora ne mai, mi domando allora il perche´di tutta sta presa in giro, perche´deve pagare sempre il tifoso?
Bene noi non ci facciamo prendere in giro da nessuno, noi siamo quelli che abbiamo accettato la categoria, siamo quelli che si Coordinano, siamo quelli che a Terni vanno lo stesso, siamo quelli che del Casm .........

mercoledì 15 ottobre 2008

Scoop di grifoniovunque! Ecco la formula per accettare la categoria

Sepolta da secoli negli archivi segreti Vaticani dalla Massoneria, ecco rivedere la luce la formula per accettare la categoria, che il Gran Sacerdote Sarri ci ha indicato come indispensabile per arrivare in serie B. Se non fosse stato per un potentissimo zio vescovo di Diavolaccio ne saremmo rimasti all'oscuro per sempre. Recitiamola insieme al nostro Mister in nero, con fede e devozione:

Gran Sacerdote Sarri: Rinunciate voi ai ricordi della serie A, alle serpentine di Rapajc, al bel gioco di Galeone, ai lanci di Allegri, agli scudetti fatti perdere alla Juventus, al secondo posto nel 79, al record d'imbattibilità, alla vittoria in intertoto, all'esterno di Vryzas a San Siro per il 2-1 finale, al 4-1 all'inter, ai goal di Paolo Rossi, alle giocate di Nakatino, alla coppia Tedesco-Olive?
Tifosi in coro: Rinunciooo!!!

Gran Sacerdote Sarri: Accettate voi i campi spelacchiati della C1 girone B, con pubblico ululante a un metro, di non vedere tre passaggi tre di fila, di vedere espugnato il "Renato Curi" dal Sorrento di De Martis, di assistere alle tazzine dei centrali Pagani e Cudini senza nemmeno fischiare, di vedere e applaudire un attaccante che son tre anni che è una promessa, di affrontare una squadra che 3 anni fa giocava col Cannara e sentì parla di derby?
Tifosi in coro: Accettoooo!!!

Ecco, ora ufficialmente siamo una tifoseria di serie C che ha buone possibilità negli anni a venire di approdare finalmente in serie B....

martedì 14 ottobre 2008

Avanti (molto) piano


Stiamo dando continuità, questo è sicuro: di risultati, di solidità (meglio, minore fragilità) difensiva ma pure di pochezza di gioco specie in attacco. Non mancano solo i goal, ma anche quel suo requisito necessario ma non sufficiente che è il tiro in porta. Qualche bambino allo stadio portato dal padre per la prima volta, comincia a fargli domande imbarazzanti su che cosa serva quella strana cosa rettangolare con i pali, e soprattutto quella stupida rete. Altri tempi quelli in cui ci si salvava dal figlio curioso con una cicogna. Ma questi sono i tempi della serie C e del Grifo attuale. Sarri ci assicura che nel medio periodo torneremo competitivi, ma nel frattempo dobbiamo gioire ed uccidere il vitello più grasso per uno 0-0 contro la Juve Stabia. E' vero dunque che c'è qualche miglioramento, ma qual'è la gravità della malattia, i tempi di recupero, non sono questioni di poco conto. Ci sentiamo un po' come quei parenti lasciati fuori dalla porta della sala operatoria che trepidano e attendono notizie, consapevoli che la storia della medicina è piena di operazioni tecnicamente riuscite, nonostante il paziente poi sia morto. Nella speranza che giunga l'agognato medio periodo , magari dopo aver accettato disciplinatamente la categoria, domenica arriva il derby; lì fortunatamentele varie teorie dietrologiche, alchimie tecnico tattiche, nonchè le perenni voci di mercato non conteranno più niente...lì per dirla, quasi, come Aristotele primum vincere, deinde philosophari.

venerdì 10 ottobre 2008

Diamo speranza a Chicco!!

Questa sera prima della sfida con la Juve Stabia di Domenica, non mi va di parlare di Calcio e di Perugia ma di una battaglia ben piu´importante, so che il popolo dei Blog e il popolo Biancorosso in particolare, e´sempre vicino a queste cose quindi poche chiacchiere e vi allego il testo preso dal sito www.stabia1907.it.
Siate partecipi come meglio credete e passate parola.


Continua l’opera di solidarietà e di sensibilizzazione da parte della S.S. Juve Stabia spa nei confronti del piccolo “Chicco” Muci, il bimbo di Castellammare di Stabia affetto da una rara malattia genetica e per il quale la Società ha devoluto l’incasso della gara contro il Crotone di domenica scorsa. A scendere in campo adesso è la rosa dei calciatori di Prima squadra e l’intero staff tecnico che ha deciso di destinare il “fondo cassa” dello spogliatoio allo sfortunato bambino. Alla fine della stagione calcistica, infatti, il ricavato delle multe comminate ai tesserati che non rispettano il regolamento interno verrà depositato sul conto corrente intestato a Francesco Muci. Un’iniziativa lodevole quella dei tesserati della Juve Stabia che allacceranno, inoltre, nelle prossime ore, contatti con i capitani delle altre squadre campane partecipanti ai campionati professionistici per invitarli a partecipare all’iniziativa di solidarietà. Nota: Ricordiamo che coloro che vogliono dare un aiuto a Chicco potranno farlo inviando un bonifico di qualsiasi importo, da qualunque Banca annotando il seguente codice Iban:
IT66 N010 1022 1010 4120 0001 632

inserendo come beneficiario Roberto Muci, papà del piccolo.

http://www.stabia1907.it/centenario/modules.php?name=News&file=article&sid=2954

mercoledì 8 ottobre 2008

Piccoli segnali di vita


Finalmente il Grifo torna a vincere: da quel deserto in cui il Perugia sembrava ormai smarrito , la truppa del Mister in nero riesce a mandare dei pallidi segnali di vita ai suoi tifosi. Certo, si tratta ancora delle minime funzioni vitali (grinta e buttarla dentro) ma per ora va benissimo così. L'avversario ci ha subìto sin dall'inizio(!) dimostrando a dispetto del nome, tutta la sua debolezza. Abbiamo provato a fargli coraggio, insieme all'arbitro, ed in parte ci siamo riusciti concedendogli un calcio di rigore che andava fischiato se non altro per aver lasciato ad un loro giocatore tutto quello spazio. Va comunque dato merito ai ragazzi di Sarri che, anche se in modo talvolta scomposto, hanno saputo imbastire una reazione che ha prodotto diverse occasioni e soprattutto due bei gol. La mano del dio del calcio ha voluto che segnassero proprio i due giocatori che più si sono prodigati per la Causa biancorossa, e che hanno dimostrato di essere in crescita, anche grazie a qualche movimento sensato che ogni tanto si intravvede. Bene, vuol dire che la cura ricostituente di Sarri comincia a fare effetto, come ha fatto effetto, nel caso del goal divorato dai potentini al 94°, l'aglio.

sabato 4 ottobre 2008

Il Sabato del greppo: Potenza- Perugia

Eccoci di nuovo alla vigilia dell'ennesima domenica delle verità; giorno di solito atteso dal tifoso è diventato per noi da qualche tempo anche temuto. Sono alle spalle i ricordi di quei sabati febbrili, trascorsi a parlare del Grifo con gli amici, scartabellare i giornali locali e soprattutto a smaltire quella piacevole "ansia da prestazione" dei Nostri Eroi. Oggi d'altra parte è un pallido ricordo d'infanzia, al pari della merenda pane burro e marmellata della mamma, anche il gusto del goal del Perugia.. 400 (quattrocento) minuti sono un tempo molto lungo, si possono fare molte cose come volare da Londra a New York, vedere 4 film, percorrere 3 maratone senza neanche battere il record olimpico..ma non abbastanza lungo per permettere alle nostre quattro punte di segnare.
I Grifoni si presentano così dai leoni potentini come dei piccioni un po' spelacchiati, con la speranza che loro, siano messi peggio di noi. Eventualità che si è pure vericata a Vasto con il Pescara, ma che non è stata sufficiente a vincere, anzi. Aggiungiamo così (tanto sperare non costa nulla) che siano peggio di noi e pure sfortunati. Non ci dilungheremo neanche sulle novità che sembra voler introdurre Sarri (Pizzolla al posto di De Giorgio) in quanto la tattica purtroppo in questo momento non è nè il primo nè il principale dei problemi, pur prendendo atto che forse il Mister in nero è il meno peggio dei tre che si sono visti dalle parti del Piano della Genna.
Un saluto a Gautieri, che ricordiano tra i grifoni più bravi e generosi, augurandogli una carriera folgorante a partire da lunedì.

mercoledì 1 ottobre 2008

Parole...Parole...Parole


"Le rose e i violini questa sera raccontali a un'altra, violini e rose li posso sentire quando la cosa mi va, se mi va quando è il momento e dopo si vedrà" cantavano Mina e Alberto Lupo nell'indimenticata Parole Parole Parole...
Questa è la reazione più gentile, e meno psicologicamente destabilizzante per i nostri fragili Eroi, che riesco ad esprimere, difronte all'ennesima conferenza stampa trita e ritrita, più che inutile cioè dannosa. Si presentano, apparentemente non cercano scuse, dicono che cambieranno, che è colpa loro, si autoflagellano ma in realtà usano questi stanchi rituali delle conferenze stampa infrasettimanali, solo per espiare in questo modo i loro sensi di colpa; nelle loro menti più ne parlano, più ce ne sarebbe da parlare, in questo fiancheggiati da una stampa sempre più imbarazzante. Non si tratta di problemi che si risolvono con il ragionamento (di un calciatore poi..) ma con il cuore, l'impegno e le azioni concrete.
Qualcuno penserà, è dovere loro spiegare ai tifosi che hanno diritto di sapere...
No, mi dispiace, di queste "informazioni" già ne abbiamo pieni i coglioni, per quello può bastare l'allenatore o un Ferrigno qualsiasi...da loro vogliamo cattiveria e determinazione, non elucubrazioni psicologiche, non avendone oltretutto neanche i titoli.
Preferiremmo a queste pseudo-terapie di gruppo salottiere, un bel silenzio stampa, di quelli in cui si fa gruppo nelle difficoltà, magari "usando" gli insulti del greppo per ricavarne ancora più convinzione e volontà. La vera natura delle persone viene fuori sempre nei momenti di difficoltà, vi prego, dimostrateci che il peggio l'abbiamo già visto.

All´attacco!!

La meledizione continua non passa domenica che non ce lo ricordi, il popolo Biancorosso non vive in pace e non si da pace. Ora pero´sappiamo chi e´il nostro condottiero il grande Attila Covarelli dove passa lui "non cresce piu´erba". Ma non e´da solo al comando della legione che a sua volta si vanta della presenza di due grandi Generali degni di questo nome, per la logistica troviamo il famigerato Fedele Scarpelloni abile nel formare gli "Squadroni" per ogni tipo di evenienza e grande conoscitore dei campi di battaglia, invece per le truppe troviamo il temibile Uomo Nero Sarri lui il condottiero di mille confronti lui che ci guidera´ dritti verso la salvezza del nostro Popolo al grido di .... "avanti coi corni rossi e con l´aglio in tasca miei eroi" .. Nel frattempo non ci resta che sperare che la battaglia che ci aspetta domenica, porti un bottino adeguato alla nostra fama, per quanto riguarda la maledizione a cui riusciamo a dare finalmente nome e cognome cioe´incompetenza e dillattantismo, dobbiamo ancora aspettare un bel po di tempo prima che svanisca sperando che non ci trascini nel famoso buco nero, a meno che non sia quello giusto.

Distrattamente,svogliatamente....

Ogni domenica, ogni maledetta domenica, il Tifoso del Grifo espia la sua passione. C'è qualcosa di divino anche nella sofferenza. I nostri baldi giovani (si fa per dire in entrambe le affermazioni) devono essere assolutamente convinti di questo.Dio creò il mondo in sei giorni ed il settimo si riposò.I nostri che evidentemente non si sentono da meno, convinti del duro lavoro infrasettimanale che svolgono, sistematicamente la domenica decidono di riposarsi!Ed a causa di questo equivoco di fondo il Grifo sprofonda negli abissi di un buco nero senza fine. Ora, mi direte voi, sarà il fatto dei diritti tv acquisiti da superpippachannel, saranno i nuovi avatar che riempiono il muro di ac-perugia visto che sembra essere divenuta questa ricerca la principale attività dei supporters bianocorossi, ma confesso che anche io quando sento parlare di buco nero comincio inevitabilmente a pensare ad altro. Al buco nero più desiderato dall'uomo fin dalla notte dei tempi, fin da quando il primo ne sacrificò una costola pur di averlo. Il buon luciano se ne è andato dall'altra parte del globo pur di averne sempre in gran quantità, lasciando a noi l'altro buco nero, quel vuoto che pazzamente cerchiamo di colmare nella maniera sbagliata. Ricordatevi che i problemi di giorno (anche quelli domenicali) si possono risolvere di notte, ma quelli di notte non si possono risolvere di giorno, pertanto la notte cerchiamo di infilarci nel buco giusto senza trascurarlo mai e il giorno di non esporre il buco sbagliato....soprattutto a questi fenomeni del calcio!
E' solo un consiglio è.....

martedì 30 settembre 2008

Special one o troppo normal gli altri?


Prendo spunto da un articolo di Aldo Grasso di oggi su Mourinho per dire la mia su una questione che da tempo sento particolarmente: il giornalismo sportivo (non solo quello, ma qui parliamo solo di sport).

Ora, Mourinho, antipatico che sia (e del resto non fa niente per non esserlo), ha detto dopo poche settimane in Italia una cosa che altri allenatori, sicuramente più simpatici (e anche più vincenti, come il buon Ancelotti, che stimo sotto ogni punto di vista) non hanno però mai detto: in Italia, in pratica ha affermato lo "Special one", non amate il calcio, ma solo il teatrino che è stato costruito attorno.

Come dargli torto? Basta vedere cosa sono diventate trasmissioni "sportive", che poi alla fine sono solo chiacchiere vane su un qualcosa chiamato calcio per il 99% del loro contenuto.

Basta considerare che da tempo le risposte dei giocatori risultano più intelligenti delle domande loro poste da giornalisti che ormai sono solo la caricatura di un mestiere in cui una volta allignavano gente come Brera o Beppe Viola.

Lo stesso Mourinho è un esempio di questo sostanziale disinteresse per il gioco del calcio da parte dei prezzolati Rai o Mediaset. Neanche aveva messo piede in Italia che già pregustavano le polemiche che avrebbe fatto (o meglio "avrebbero" fatto) sorgere. E di qui pagine e fiumi d'inchiostro sostanzialmente superflui su frasi riportate neanche per intero e ovviamente distorte opportunamente (poveri alberi che cadono per alimentare le idiozie della Gazzetta o di Tuttosport); di qui tramissioni che non hanno nessuna ragione di esistere se non quella di foraggiare chiacchiere da bar, ancora più tristi e becere quando chi le fa ha giocato o ha arbitrato per anni e a quanto pare non sa dire cose più intelligenti dell'uomo col cappello di Benni.

L'unica cosa di cui si può dare atto (se proprio vogliamo) alla Rai è di aver ripristinato un po' "Novantesimo minuto", in cui forse per ragioni di budget non ci sono più sproloqui di ore e tettone a puro scopo esornativo (assenti grazie al cielo da un po' anche dalla Domenica sportiva).

Sui canali privati stendo un velo pietoso, anche perchè tendo ad evitarli accuratamente per paura di esserne contagiato (si sa, l'idiozia è un virus tra i più attivi e tenaci).

Morale della storia, non stupisce quindi che venga ancora considerato "special" uno sbruffoncello come Mourinho, quando la mediocrità intorno è tanta e tanto grande che anche dire una cosa normale può sembrare "fuori dal coro".

domenica 28 settembre 2008

Un buco nero ha inghiottito il Grifo



Quella di un buco nero è l'unica immagine che possa vagamente descrivere la situazione che stiamo vivendo noi tifosi del Perugia. Una forza negativa e distruttiva che ha in breve tempo risucchiato l'entusiasiasmo della società, le idee dei vari allenatori, la nostra voglia di andare allo stadio. Persino la rabbia della contestazione è finita in quel vortice malefico, lasciando il campo ad una rassegnazione inutile e deprimente.
La crisi sembra così profonda da escludere che si possa trattare di una sola causa; convivono e si autoalimentano la scarsa condizione atletica, lo stato confusionale tattico e la mancanza di determinazione. E'impossibile, almeno per me, capirne l'ordine esatto ma occorre agire subito prima che si profili un campionato come quello del Verona l'anno scorso.
E' bene che Covarelli prenda in mano la situazione, e consideri il buono di un presidente come Gaucci, che lui evita sempre accuratamentedi nominare, e che comunque, pur nella imperdonabile tragedia del fallimento, ha dimostrato di saper carpire sempre il meglio da tutti i suoi giocatori.

Non ci resta che piangere...


Parlare di una partita di calcio ,a volte puo’ diventare difficile,altre, impossibile.Ecco,questa è una di queste.Impossibile trarre delle conclusioni sul non gioco del Perugia,annche in questa domenica che doveva essere se non la partita del riscatto,almeno quella della ritrovata dignita’.Cosi’ non è stato,la squadra è entrata in campo contratta e si sveglia dal torpore dopo aver, ancora una volta, fatto il solito “capolavoro”difensivo.Corre il 20’ ,e dopo averci gia’ provato un paio di volte il Gallipoli passa con Di Gennaro ,di testa.Sul goal pesa il grave errore di Zoppetti (mai in partita) che nel cross precedente,anziche’ liberare tira addosso a cudini,Da li’ il cross per l’uno a zero.Questa volta,a differenza della partita con il Sorrento un barlume di reazione ,da parte del Perugia c’e’.Riesce,quando gli avanti del Perugia non si intestardiscono con dei leziosismi inutili e stucchevoli,anche a sfiorare il peri in piu’ di un occasione.Il Gallipoli, da parte sua, non spreca un pallone e forte della superiorita’ numerica a centrocampo pressa il Perugia a tutto campo inaridendo la fonte ispiratrice del gioco Gatti che a conti fatti pero’ è l’unico a meritarsi la sufficienza,se non altro per la rabbia agonistica che mette su ogni contrasto.Addirittura i giovanotti di Giannini rischiano in altre due occasioni di raddoppiare.Prima con Mounard che dal limite fa partire un bolide che sfiora la traversa,scheggiata subito dopo da Ginestra con un tiro cross dalla destra.Sulla ripresa preferiamo stendere un velo pietoso.Squadra senza nerbo e senza attributi,sempre in balia dell’avversario e che rischia di capitolare altre volte davanti alle folate offensive di Ginestra e Di Gennaro.Eppure anche oggi la grande occasione per raddrizzare la partita il Perugia l’ha avuta.Al 45’ Cutolo batte una punizione simile a quella che ci permise di pareggiare contro il Benevento.Palla tagliata che salta tutti i difensori avversari,colpo di testa di Pagani appostato sul secondo palo,miracolo di Generoso Rossi che permette al Gallipoli di festeggiare al fischio finale dell’arbitro Meli di Parma(non ci è piaciuto il suo arbitraggio,tantomeno l’operato del suo assistente Tremolada),una vittoria meritata e arrivata giocando bene e soprattutto con la forza dei nervi distesi,cosa che in questo momento il Perugia non ha.
Certo,qualcuno dovrà,a questo punto iniziare a tratte delle conclusioni, e qualcun altro, a prendersi le proprie responsabilita’. Di certo c’e’ che questa squadra ,costruita male e messa in campo ,fino ad ora, peggio,sta’ disettendendo le aspettative di tutti coloro che amano questi gloriosi colori con il Grifo sul petto.Urge invertire la rotta,e urge farlo al piu’ presto.Alla quinta giornata nulla è perduto,e tutto puo’ succedere.Ma bisogna farlo da subito,perche’ anche come ha sottolineato mister Sarri in conferenza stampa,se una squadra si trova in fondo alla classifica ed e’ stata costruita per altri obiettivi,rischia ,di rimanerci fino alla fine.Nemmeno il piu’ pessimista dei tifosi si sarebbe immaginato tutto questo,ma bisogna guardare la reata’,e allora la Societa’,il tecnico ma soprattutto la squadra dovranno giocoforza rimboccarsi le maniche e tirarsi(e tirarci) fuori da questa situazione.AD MAJORA

Marco Mariuccini.

sabato 27 settembre 2008

La squadra prima della partita.


Riunione dei Perugia clubs del 26/09/08…

Queste "Le perle" della serata...

1)Parlando della futura sede del coordinamento,spazio ancora da risistemare, l'assessore allo Sport del comune di Perugia ha cosi' commentato"...CE BALLONO I SORCI,PERO'!!!!"...2)Omino seduto nella fila davanti.Sempre mentre si parlava della nuova sede ha cosi' espresso con signorilita', il suo disappunto"...ce fe' na sega co la sede nova!!!!"3)Il buon Maurizio Primieri preso da un attacco di inglesismo,mentre tesseva le lodi della societa' parlando di comercializzazione di prodotti del Perugia Calcio se ne usciva con una nuova parola da inserire nel Garzanti italiano/inglese..Pronunciando questa parola cosi come e' scritta...MERCANDAIS..."4)Per il resto,la serata e' scorsa via senza troppi sussulti,parlando delle varie problematiche che riguardano il Perugia e il Centro CoordinamentoPresenti per il Perugia Calcio,Il presidente... l'addetto alla tifoseria,l'addetto stampa e il direttore Generale che a domanda precisa fatta da Berto sullo stato di forma di Ercolano ha cosi' risposto"....ERCOLANO E' TORNATO A PERUGIA A LUGLIO SOVRAPPESO ...PERCHE' HA DEI PROBLEMI PSICOLOGICI DOPO AVER PERSO AD ANCONA LA SERIE "B"......Potete immaginare la risposta di Berto , fan e degli altri tifosi presenti in sala. Sembrava di essere alla prima di un film di Fantozzi!!!!


Saluti!!! Marco Mariuccini.www.tuaperugia.com





La Partita vista dall´Avversario.

Domenica al comunale “R. Curi” di Perugia, il Gallipoli dovrà affrontare i grifoni del neo tecnico Maurizio Sarri nella seconda delle due trasferte consecutive.
Il Perugia è reduce da tre insuccessi consecutivi, contro Cavese, Sorrento e Pescara, mentre il Gallipoli è in testa alla classifica vantando tre vittorie e un solo pari, ottenuto domenica scorsa nel difficile campo di Castellammare di Stabia.
In casa Perugia, dopo la terza sconfitta consecutiva maturata 1-0 in casa del Pescara, è saltata la panchina di Giovanni Pagliari, per dare il posto a Maurizio Sarri, presentato in settimana dal Presidente Covarelli.
I perugini troveranno di fronte un agguerrito Gallipoli, pienamente consapevole dei suoi mezzi, forte dei dieci punti ottenuti in quattro partite e del primo posto in classifica. Inoltre nel Gallipoli indosserà la casacca da titolare l’attaccante Ciro Ginestra, che circa una anno fa fece parlare di se in quel di Perugia, lasciando ricordi non certo dei migliori e promette battaglia.
Altro ex della giornata sarà l’attaccante Gianni Califano che nella stagione 2006/2007 (primo storico campionato di C1 disputato dal Gallipoli) collezionò trentatre presenze siglando diciotto gol.
Mister Giannini, come nelle gare precedenti, adotterà il consolidato 3-5-2, con gli stessi undici di domenica scorsa, tranne Cangi, squalificato per due giornata lascerà il posto a Gaetano Vastola.
La formazione sarà composta da Rossi, Bonatti, Antonioli, Molinari, Vastola, Russo, Giacomini, Esposito, Mounard, Di Gennaro e Ginestra.
La direzione della gara sarà affidata al signor Filippo Meli della sezione di Parma.

PROBABILI FORMAZIONI

PERUGIA (4-4-2): Benassi; Cudini, Minieri, Zoppetti, Pagani; Mezzavilla, Gatti, De Giorgio, Cutolo; Ercolano, Mazzeo. Allenatore Sarri.

Squalificati: nessuno.
Indisponibili: Campagnacci, Ferrari, Califano.

GALLIPOLI (3-5-2): Rossi; Bonatti, Antonioli, Molinari; Vastola, Russo, Giacomini, Esposito, Mounard; Di Gennaro, Ginestra. Allenatore Giannini.

Squalificati: Cangi (2 giornate).
Indisponibili: nessuno.

Arbitro: sig. Meli Filippo di Parma.

Alberto Perrone http://gallipolicalcio.spaces.live.com/

venerdì 26 settembre 2008

Il Sabato del Greppo: Perugia - Gallipoli

Oggi nel giorno che precede Perugia - Gallipoli cerchiamo di trarre dall'infinita saggezza orientale motivi di speranza; i cinesi ad esempio per definire la parola "crisi" usano due ideogrammi congiunti: wei ji: il primo significa pericolo, rischio, e il secondo vuol dire occasione, opportunità. Ciò che si vuole esprimere è il passaggio dato dalla fine di una situazione e la nascita di un'altra.
E' quello che ci auguriamo possa accadere al nostro Grifo, che possa trovare in questa situazione di difficoltà, la peggiore degli ultimi diciannove anni di vita ultracentenaria, la forza per risollevarsi. Noi come sempre faremo la nostra parte, nonostante come dice Sarri non abbiamo ancora accettato la categoria. Certo, se la rapidità con cui è giunto a questa verità (3 gg di ritiro e una partita esterna da spettatore) è pari a quella con cui risolverà i problemi del Perugia, potremmo dormire sonni tranquilli; ma la realtà è diversa, ci vorra del tempo. Intanto domenica arriva un Gallipoli forte e ben organizzato, con il solito ex avvelenato (lui!!) e assetato del nostro sangue. Attendiamo la squadra e il Mister alla prova dei fatti, apprezzandone comunque l'approccio soft rispetto alle sue idee tattiche e la condivisione del ritiro, importante per "fare gruppo" in questa fase. In bocca al lupo freghi! Non sarà una passeggiata, ma ce la possiamo fare.