lunedì 24 novembre 2008

Sogno di una notte di mezzo autunno...



Una settimana fa. 1200 kilometri destinazione lavoro lasciando una scia di imprecazioni per le autostrade slovaccoungaroitaloslovencroate pensando al torpedone dei valorosi (mai facinorosi) di Pistoia. Partita scialba giocata fuori come a casa nostra, gridava vendetta. Oggi. Ritorno a Perugia, Perugia bella, Perugia Etrusca, il mio primo minimetro´, l´immortale panorama dei giardini Carducci... ma perché siamo in legapro col Foligno che gli stiamo svariati metri sopra??? 3 anni che non vedo il Curi, 3 anni d´esilio, una volta che torno giu´, vuoi vedere che non capita qualcosa di eclatante? "Magari se sblocca Ercole". "Sie, ma che sogni?". Birrino di riscaldamento, calzino doppio di lana, maglione doppio, burrocacao, aria umida e gelata. Sono sotto la Nord. Vino rosso e porchetta, pian piano arrivano tutti gli amici. L´aria c´é , l´aria é buona, é una sera di quelle che non ti possono fare male, ti possono fare solo del bene, freddo a parte, te lo senti, lo sai ma non lo dici: "Oh, magari se sblocca Ercole". Gli amici son tutti lí, entriamo che é ora.
Ultimo scalino, rettangolo verde illuminato a giorno, la Nord che si riempe di gente, di bianco e di rosso, il riscaldamento pimpante dei nostri. Bello. Bellissimo. "Stasera succede qualcosa". L´aria é sempre buona. Nove meno un quarto pronti via, undici in campo e sembran cento, la Nord che soffia forte sulle vele del Grifo che male non va... Grifo devi vincere! La solita partitaccia rognosa di serieCi, ma in mezzo un´azione bellissima ed un palo che 9 volte su dieci entrava... toh, Ercolano. Ma guarda. Fine primo tempo, applausi, forza, che cosí puo´andare. Una stecca di benagol a tamponare la voce che va via. Si rientra, sempre stessa partita, ping pong a centrocampo e qualche bella ripartenza.
Una di queste matura un pallone ad un metro dalla riga di porta Aretina. Carichi le molle e trattieni l´urlo. Arrivaci Sergione, che lo farei anche io... allunga la gambozza... la palla rotola e quando passa la linea di porta sei giá rotolato dalla contentezza tre gradoni piu´in basso... in rete sotto la nord... la voce se ne va definitivamente via, regredisci assieme agli altri, che ti abbracciano e ci fai il girotondo... gioia allo stato puro. Nell´istante che ti regala la serata piu´bella degli ultimi sei mesi, ti pare dovuto spedire un bacio lungo mezza Europa a chi ti ha regalato la serata piu´bella della tua vita! Qualche patema come da copione della categoria e fischio finale, tutti a casa, tutti a casa, ma che siete venuti a fare?? Oh, ma, ricordiamoci dgli altri esuli, dei grifoni "ovunque", piglia il telefono... "Diavolaccio aléééé Diavolaccio alééé". Ultime due gocce, ciao Robé, ciao Branda, ciao a tutti, si va a letto che domani si riparte destinazione LONTANO e c´é la neve... mai viaggio sará piu´leggero, dopo una serata cosí... ma perché che é successo?? Mica che, per caso, si sará sbloccato Ercolano???

La difficile alchimia del tifo perfetto


Bei tempi quelli in cui tifare era semplice...si andava allo stadio, 4 cori..mpo' di striscioni, qualche bandiera a due aste per gli sfottò e via...se poi c'erano i fumogeni nessuno poteva dire niente, tifo perfetto. Ora invece niente di tutto questo; nell'epoca della crisi globale anche andare allo stadio e fare il proprio dovere di tifosi non è più così scontato. La squadra è forte, ma è debole di carattere e così occorre una serie di piccoli accorgimenti indispensabili per i sostenitori del Grifo per incoraggiare i giocatori senza pregiudicarne il delicato equilibrio psicologico. Ecco alcuni esempi:
1) Presentarsi in massa allo stadio, ma mimettizandosi: i giocatori non devono avvertire la nostra presenza, causerebbe eccessiva pressione.
2) Applaudire anche ai passaggi sbagliati e alle tazzine difensive: convincerebbe i Nostri che siamo di poche pretese, come ha anche detto il Mister, e quindi li renderebbe più tranquilli.
3) Evitare assolutamente cori provocatori come "andate a lavorare" . Gli ricorda troppo brutalmente che sono dei professionisti e questo potrebbe far venire meno quel "gusto del gioco" che è fondamentale nell'arco della gara.
4) Non fare assolutamente come a Pistoia in cui, essendo la tifoseria di casa del tutto assente, i nostri cori continui li hanno fatti sentire quasi al Curi, con tutte le complicanze psicologiche e quindi tattiche che ne sono derivate. In casi come quelli si resta fuori dallo stadio e si aspetta in silenzio.
Certo, non è facile ma con un po' di impegno riusciremo anche noi ad essere dei tifosi perfetti.
Sommessamente Forza Grifo.