mercoledì 12 novembre 2008

Ma e` veramente tutto cosi` complicato?

Il calcio e` il gioco piu` popolare del mondo! Perche`?
Perche` e` un gioco semplice, che non richiede niente di speciale eccetto che una cosa rotonda... chiamata palla. TUTTI possono giocare a pallone... uomini e donne, bambini ed adulti, c'e` chi e` piu` o meno bravo, chi vince o chi perde, chi diventa famoso o chi resta semplicemente a giocare con gli amici... ma c'e`sempre un comune denominatore che fa` da collante al gioco del pallone: il divertimento.
Nella mia lunga esperienza calcistica e di vita, c'e` una frase di uno scrittore Sud-Americano che ho sempre considerato il "segreto" del gioco del calcio: Eduardo Galeano nel suo libro "Splendori e miserie del gioco del calcio" racconta che la teologa tedesca Dorothee Solle, a un giornalista che le chiedeva: "Come spiegherebbe a un bambino che cosa è la felicità?" rispose "Non glielo spiegherei, gli darei un pallone per farlo giocare".
Teoricamente il calcio si e` evoluto negli anni, ma in realta` la palla e` sempre rotonda e tattiche o moduli vari non sempre sono necessari a vincere (ah, la vittoria... l'unica cosa che fa' dimenticare tutto... troppe cose).
Il GRIFO quest'anno si ritrova per il quarto anno consecutivo in un campionato minore, costretto ancora una volta ad arrancare per uscire dall'anonimato, e nel bel mezzo di questa difficile (ma non impossibile) impresa noi tifosi ci arrabattiamo nel cercare schemi alternativi a quelli utilizzati dall' attuale allenatore... una normale reazione dovuta soprattutto al gioco latitante e ai risultati poco idilliaci che siamo costretti a subire. Non credo che esista un tifoso del GRIFO che non ha la propria opinione su chi deve giocare e su come il PERUGIA deve giocare: abbiamo tutti un po' ragione... ma a fare la formazione e` Sarri, ad andare in campo sono i giocatori... noi non possiamo fare altro che accettare categoria e risultati e sperare che qualcosa cambi! E la Societa`? Latitante... come il gioco. Forse sarebbe meglio che ci mettessimo l'anima in pace, o meglio, lasciamo il palcoscenico ai vari protagonisti... i nostri cross, le nostre diagonali, le nostre sovapposizioni, i nostri schemi e i nostri moduli potrebbero essere troppo complicati... non e` il nostro mestiere... ma un forte dubbio mi assale: e se fosse tutto molto piu` semplice?

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