giovedì 18 settembre 2008

Pensieri post olimpici


A poco meno di un mese dalla fine delle olimpiadi di Pechino, continuano a ronzarmi in testa alcuni pensieri. Per farla breve, non capisco perché poi, stringi stringi, si parla solo di medaglie, medagliere e quanti ori bronzi e argenti ha preso l'Italia, quante la Gran Bretagna e che bello anche quest'anno i francesi sono dietro di noi... Ma le olimpiadi non erano nate grazie a Decoubertain, quello dell'importante è partecipare? Anche la questione del medagliere, non solo per il fatto che esista, ma anche come è impostata, è assai poco decubertiniana: una nazione come la Francia che ha vinto decine di argenti e bronzi rischiava di essere posta (da chissà chi, secondo quali parametri) dietro l'Olanda, solo per il numero di ori. Ma allora è davvero solo importante vincere?


Postilla. Ho visto la cerimonia di apertura e alcune gare delle Paralimpiadi. Atleti che saltavano con una gamba, che nuotavano senza braccia (sì, avete letto bene), che tiravano da tre punti da una carrozzella. C'è chi così ci è nato, chi invece lo è diventato per un incidente. Per tutti, lo sport è un'occasione di riscatto, di vincere qualcosa molto più importante di una medaglia o di uno sponsor milionario. Ma non vorrei cadere nella retorica che odio. Se riuscirete a vedere, anche in differita, almeno una di queste gare, capirete.

1 commento:

Diavolaccio ha detto...

Ciao Marco ottimo commento credo che ci sia sempre da riflettere non bisogna mai fermarsi davanti all´apparenza, grazie e torna a trovarci spesso con i tuoi post riflessivi.