martedì 30 settembre 2008

Special one o troppo normal gli altri?


Prendo spunto da un articolo di Aldo Grasso di oggi su Mourinho per dire la mia su una questione che da tempo sento particolarmente: il giornalismo sportivo (non solo quello, ma qui parliamo solo di sport).

Ora, Mourinho, antipatico che sia (e del resto non fa niente per non esserlo), ha detto dopo poche settimane in Italia una cosa che altri allenatori, sicuramente più simpatici (e anche più vincenti, come il buon Ancelotti, che stimo sotto ogni punto di vista) non hanno però mai detto: in Italia, in pratica ha affermato lo "Special one", non amate il calcio, ma solo il teatrino che è stato costruito attorno.

Come dargli torto? Basta vedere cosa sono diventate trasmissioni "sportive", che poi alla fine sono solo chiacchiere vane su un qualcosa chiamato calcio per il 99% del loro contenuto.

Basta considerare che da tempo le risposte dei giocatori risultano più intelligenti delle domande loro poste da giornalisti che ormai sono solo la caricatura di un mestiere in cui una volta allignavano gente come Brera o Beppe Viola.

Lo stesso Mourinho è un esempio di questo sostanziale disinteresse per il gioco del calcio da parte dei prezzolati Rai o Mediaset. Neanche aveva messo piede in Italia che già pregustavano le polemiche che avrebbe fatto (o meglio "avrebbero" fatto) sorgere. E di qui pagine e fiumi d'inchiostro sostanzialmente superflui su frasi riportate neanche per intero e ovviamente distorte opportunamente (poveri alberi che cadono per alimentare le idiozie della Gazzetta o di Tuttosport); di qui tramissioni che non hanno nessuna ragione di esistere se non quella di foraggiare chiacchiere da bar, ancora più tristi e becere quando chi le fa ha giocato o ha arbitrato per anni e a quanto pare non sa dire cose più intelligenti dell'uomo col cappello di Benni.

L'unica cosa di cui si può dare atto (se proprio vogliamo) alla Rai è di aver ripristinato un po' "Novantesimo minuto", in cui forse per ragioni di budget non ci sono più sproloqui di ore e tettone a puro scopo esornativo (assenti grazie al cielo da un po' anche dalla Domenica sportiva).

Sui canali privati stendo un velo pietoso, anche perchè tendo ad evitarli accuratamente per paura di esserne contagiato (si sa, l'idiozia è un virus tra i più attivi e tenaci).

Morale della storia, non stupisce quindi che venga ancora considerato "special" uno sbruffoncello come Mourinho, quando la mediocrità intorno è tanta e tanto grande che anche dire una cosa normale può sembrare "fuori dal coro".

1 commento:

nnilafopiu ha detto...

E' all'ora del tramonto che le ombre dei nani sembrano giganti